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Scuole private e Covid-19. E’ possibile chiedere il rimborso delle rette già corrisposte in caso di pagamento annuale anticipato?

Il D.P.C.M. 4 marzo 2020 ha imposto, tra le altre misure, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sino al 15 marzo 2020, data poi prorogata e che probabilmente non riapriranno prima di settembre.
Da tale misura possono derivare due distinti problemi: la pretesa degli istituti scolastici al pagamento delle rette alle famiglie in virtù del servizio di home teaching e la mancata restituzione delle rette già corrisposte (ovviamente per periodi successivi a febbraio 2020).

Anche nel caso di home teaching non sembra corretto che la scuola possa chiedere l’integrale pagamento della retta perché tale modalità di erogazione della prestazione certamente non è equivalente, come servizio reso, alla lezione in classe, che comprende non solo l’insegnamento, ma anche la custodia dei minori, senza considerare il fatto che l’insegnamento a distanza è praticabile solo per gli alunni più grandi, ma totalmente inutile per quelli delle materne, perché troppo piccoli.

Di fatto, pertanto, la prestazione non viene, o viene solo in parte erogata dalle scuole, che quindi non possono pretendere il pagamento della retta (o dell’intera retta).

Ciò senza che sia configurabile la colpa di nessuna delle parti, perchè l’emergenza sanitaria rappresenta certamente una ipotesi di inadempimento per causa di forza maggiore.

Dunque, se è vero che le scuole non hanno colpe, è anche vero però che non possono realizzare un ingiustificato arrichcimento a danno delle famiglie. Peraltro a favore degli istituti scolastici sono state adottati provvedimento di sostegno da parte del Governo. Questi potranno presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale per I dipendenti e matureranno il diritto a tutte le agevolazioni e gli aiuti che lo Stato sta disponendo in questa situazione di emergenza.

Da un lato, dunque, la scuola godrebbe dei benefici previsti dalla normativa emergenziale, dall’altro, continuerebbe ad incassare regolarmente le rette, con danno solo per le famiglie.

Per tale motivo si ritiene legittima la domanda di restituzione delle rette già corrisposte a partire dal mese di marzo 2020, oppure la riduzione del loro importo in un’ottica di equilibrato contemperamento di contrapposti interessi, per la regolazione dei quali sarà certamente molto efficace la procedura di mediazione.  

In questi casi può essere utile il ricorso alla procedura di mediazione.

L’ausilio di un mediatore esperto, infatti, potrà agevolare la ripresa del dialogo tra le parti ed individuare le reciproche convenienze al raggiungimento di un accordo, sia che preveda il proseguimento del contratto, magari con diverse condizioni, sia che ne preveda la risoluzione, con modalità concordate. Inoltre il mediatore predisporrà i necessari strumenti giuridici di tutela dei reciproci interessi.

Per ulteriori approfondimenti ed informazioni contattaci su info@tutelacondomini.com

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